respiro

E’ una domanda magari anche banale, ma conoscere qualcosa dell’anatomia e della funzionalità dell’apparato respiratorio è essenziale per comprendere che cosa è l’asma e come si manifesta.
Due sono le funzioni che l’organismo assolve respirando: assorbire ossigeno dall’aria ed eliminare all’esterno l’anidride carbonica prodotta dall’organismo. Questo scambio di gas tra aria e sangue avviene negli alveoli, microscopici sacchetti circondati da capillari sanguigni.
I bronchi ed i bronchioli costituiscono l’ultimo tratto delle vie aeree prima degli alveoli ed è qui che si producono le modificazioni che portano alla sintomatologia asmatica.

L’asma è, infatti, una malattia che si presenta con due principali caratteristiche:

  • restringimento del calibro delle vie aeree, con loro ostruzione parzialmente o totalmente reversibile;
  • infiammazione delle pareti bronchiali con aumentata reattività a svariati stimoli.

Diversi fattori scatenano la sintomatologia che porta alle crisi:

  • l’esposizione agli allergeni (ad esempio, le graminacee), soprattutto nei bambini più grandi;
  • le infezioni virali, soprattutto nei lattanti e nei piccoli bambini: la maturazione ancora incompleta dell’apparato respiratorio ne aumenta la suscettibilità a svariati stimoli;
  • l’inalazione di sostanze irritanti: il fumo, lo smog, i vapori;
  • i cambiamenti di temperatura o particolari condizioni atmosferiche: il freddo intenso, il caldo umido, la nebbia;
  • l’attività fisica: lo sport, sforzi di varia entità;
  • Il contatto con gli animali domestici.

Le crisi asmatiche si possono presentare in certi periodi dell’anno, a seconda della principale causa che le scatena: nelle forme allergiche è in genere stagionale, nelle altre forme non ha predilezione per periodi particolari.
L’esposizione all’allergene, o comunque allo stimolo scatenante, provoca una reazione a livello delle vie aeree che si compie in due fasi: nella prima fase, la fase precoce, si ha broncocostrizione con ridotto ingresso d’aria: il bambino ha tosse secca e convulsa, respira affannosamente, dice che “gli manca l’aria”.
In questa fase i farmaci broncodilatatori risolvono rapidamente i sintomi.
A qualche ora di distanza dall’inizio dell’attacco, si sviluppa la successiva fase tardiva, caratterizzata da infiammazione con aumento dello spessore delle pareti bronchiali, secrezione di muco.
L’albero respiratorio nei bambini asmatici diviene molto più sensibile a svariati agenti ambientali rispetto ad un bambino sano.
Si realizza, infatti, una condizione particolare, definita iperreattività bronchiale aspecifica: le vie aeree, già sensibilizzate ed infiammate, reagiscono più prontamente ed intensamente a stimolazioni ambientali o a sostanze aspecifiche (non necessariamente sostanze alle quali il paziente é allergico, che sono chiamate allergeni) che in soggetti normali non provocherebbero alcuna sintomatologia.
Per questo è importante curare l’asma anche quando il bambino paziente apparentemente sta bene: solo con una cura costante, infatti, si può contrastare l’infiammazione che è alla base della malattia, permettendo al bambino di condurre una vita normale e di guarire.